GIRO D’ITALIA 2014

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GIRO D’ITALIA – I NUMERI DI UN EVENTO SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE

GIRO D’ITALIA – I NUMERI DI UN EVENTO SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE

La Corsa Rosa ha attraversato tre nazioni e avuto protagonisti da tutto il mondo

Milano, 2 giugno, 2014 – Un’indimenticabile edizione del Giro d’Italia si è appena conclusa. Giunto alla sua 97esima edizione, il Giro di quest’anno può essere raccontato dai seguenti numeri:
0 – i leader della classifica generale europei, per la prima volta nei grandi giri
3 – le nazioni attraversate: Irlanda del Nord, Irlanda e Italia
5 – i continenti in cui il Giro è stato seguito in TV
6 – le contee attraversate nell’isola d’Irlanda
21 – i giorni di corsa
24 – gli anni di Nairo Quintana, vincitore del Giro 2014
30 – le nazionalità dei corridori alla partenza del Giro
33 – i partner commerciali che hanno collaborato alla riuscita del Giro, legando il loro marchio a questa edizione della Corsa Rosa
42 – i mezzi della carovana del Giro d’Italia
43 – le province italiane attraversate dal Giro
156 – i corridori che hanno concluso il Giro 2014
171 – le nazioni in cui il Giro è stato trasmesso giornalmente
198 – i corridori alla Grande Partenza del Giro
1.200 – le persone a seguito quotidiano del Giro d’Italia, tra membri dell’organizzazione, squadre e media
1805 – i media accreditati al Giro d’Italia
3.444,4 – i km percorsi dalla Corsa Rosa
5.000 – i tweet con hashtag #giro di media al giorno. #giro è stato spesso trend principale in Italia per la durata del Giro e trend principale in UK prima e durante la Grande Partenza da Belfast
25.000 – i follower su Instagram
52.000 – gli streaming video (media giornaliera)
90.000 – le App del Giro scaricate
100.000 – i nuovi fan su Facebook durante la corsa
180.000 – i follower su Google+
252.000 – i follower di Twitter
500.000 – i fan di Facebook sulla pagina ufficiale, numero raggiunto alla tappa dello Zoncolan
2.400.000 – le pagine viste (media giornaliera) sul sito del Giro e dell’App del Giro combinati, in crescita del 67% rispetto al 2013
3.500.000 – le visualizzazione sul canale YouTube del Giro

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NAIRO QUINTANA HA VINTO IL 97o GIRO D’ITALIA

Trieste, 1 giugno 2014 – Il colombiano Nairo Quintana è il vincitore del Giro d’Italia 2014. Quintana ha battuto rispettivamente il connazionale Rigoberto Uran (Omega Pharma Quick Step) di 2’58” e l’italiano Fabio Aru (Team Astana) che ha concluso la Corsa Rosa a 4’04” dal vincitore.

Oltre alla Maglia Rosa, Quintana ha conquistato anche la Maglia Bianca dei giovani mentre la Maglia Azzurra degli scalatori è andata al colombiano Julian Arredondo (Trek Factory Racing) e la Maglia Rossa della classifica a punti al francese Nacer Bouhanni (FDJ.fr).

Nella volata conclusiva di Trieste, lo sloveno Luka Mezgec (Giant Shimano) ha battuto l’italiano Giacomo Nizzolo (Trek Factory Racing) e l’americano Tyler Farrar (Garmin Sharp).

MAGLIE
Maglia Rosa – Balocco: Nairo Quintana (Team Movistar)
Maglia Rossa – Algida: Nacer Bouhanni (FDJ.FR)
Maglia Bianca – F.lli Orsero: Nairo Quintana (Team Movistar)
Maglia Azzurra – Banca Mediolanum: Julián Arredondo (Trek Factory Racing)

Nairo Quintana (Team Movistar) – Vincitore del Giro d’Italia

Un sogno che diventa realtà.
“Ho sognato di vincere il Giro, con ogni corridore. L’anno scorso, dopo aver finito secondo al Tour il mio sogno di vincere il Giro era diventato piu’ vicino. Sono ancora molto giovane, ho solo 24 anni, ma ho vinto la corsa che ho sempre sognato.”

Senza parole.
“Sono davvero incredibilmente felice. Non ho parole per esprimere quello che provo. Provo davvero un’emozione profonda. Vedere tutta questa gente celebrare la mia vittoria, italiani, colombiani, la mia famiglia, è davvero fantastico.”

La dedica.
“Il podio è stato davvero emozionante. Dedico la mia vittoria alla mia squadra. Senza di loro non avrei mai raggiunto Trieste da vincitore. E quando dico la mia squadra intendo tutti davvero: massaggiatori, meccanici, l’addetto stampa, tutti coloro che mi sono stati vicino. La dedico anche alla mia famiglia che è venuta fin qui dalla Colombia e a tutti i miei compatrioti, spero che si siano goduti questa vittoria.”

Rigoberto Uran (Omega Pharma Quick Step) – Secondo
Quintana.
“Ho sempre detto che chi vince, vince! Il fatto che Quintana abbia vinto vuol dire che lui è stato il piu forte. Credo che Nairo avrebbe vinto comunque anche senza tutta la polemica della montagna.”
Il giorno dello Stelvio.
“È stato un giorno molto particolare e diciamo che è mancata un po’ la comunicazione quel giorno.”

Fabio Aru (Team Astana) – Terzo
Il Giro di Quintana e il Giro di Nibali.
“L’anno scorso ho corso con Vincenzo e lui aveva dimostrato di essere molto forte lungo tutte le tre settimane del Giro. Forse Nairo si è concentrato di più sull’ultima settimana ma ha dimostrato lo stesso di essere molto forte. Io ho imparato tanto da Vincenzo ed ho ancora molto da imparare.”
Il futuro.
“Sicuramente dopo questo Giro ci saranno aspettative maggiori nei miei confronti ma questo per me è solo motivo di orgoglio e non mi crea nessun problema. Ho ancora moltissimo da imparare, devo ancora dimostrare tutto. Per me oggi si chiude il capitolo Giro e sto già pensando ai prossimi appuntamenti di stagione.”

Luka Mezgec (Giant Shimano) – Vincitore di tappa

La volata.
“Gli ultimi 500/600 metri sono stati davvero pazzeschi. Ai 500 ero in ottima posizione, poi qualcuno mi è entrato dalla sinistra e ai 350 metri ero quasi a metà gruppo. Ho visto un piccolo spazio e mi ci sono buttato. Posso dire di essere stato anche fortunato oggi. Non fu così nella volata di Bari quando mi cadde la catena ai 300 metri quando ero quasi sicuro della mia vittoria. Oggi le stelle erano dalla mia parte.”

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Franco Pellizotti : “Spero di centrare la fuga giusta”

“In queste ultime due tappe ho pagato un po’ il giorno di riposo. Domenica a Montecampione avevo offerto una buona prestazione ma anche nel giorno di Val Martello, nonostante la fuga, non mi sentivo al top”. Sono le parole di Franco Pellizotti, intervistato stamattina dai microfoni della trasmissione di Elleradio “Ultimo Chilometro”. Il corridore dell’Androni-Venezuela ha affermato: ”domenica ho avuto buone sensazioni, ora spero di ritrovarle già oggi. Vincere una tappa è difficile e con questa polemica su Quintana sarà ancora più complicato perché qualche squadra vorrà farla pagare alla Movistar facendo dei ritmi molto alti. Io cercherò di trarre vantaggio da questa situazione, anche perché sono fuori classifica. Bisogna trovare la fuga giusta”.

Riguardo la giornata di Val Martello, Pellizotti ha affermato che “sullo Stelvio ho preferito fermarmi per cambiarmi e scendere giù. Li ho ripresi tutti in discesa e poi ho visto che mancava solo il gruppetto con Quintana. Noi non sapevamo nulla di quanto era stato detto dalla radio: ero in fuga ma ho preferito fermarmi per non sentire freddo in discesa altrimenti magari mi sarei ritrovato con Cataldo”.

“Al di là delle polemica – conclude Pellizotti – Quintana è entrato in forma nel momento giusto: ha dimostrato di avere non dico una marcia in più, visto che Hesjedal e Rolland sono rimasti con lui, però è veramente in netta crescita e sarà l’uomo da battere, anche perché lo Zoncolan e la tappa di oggi vanno benissimo per lui”.

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GIRO 21014 PIRAZZI FIRMA UN FANTASTICO TRIS PER LA BARDIANI CSF

La tripletta al Giro d’Italia è arrivata e a conquistarla è stato Stefano Pirazzi che ha vinto la 17° Tappa di 208km da Sarnonico a Vittorio Veneto. Un risultato eccezionale per l’atleta di Fiuggi che raggiunge così la sua prima vittoria da professionista e per tutto il Bardiani – CSF Pro Team che ora diventa insieme ad Orica Greenedge e FDJ, una delle tre squadre con più successi al 97° Giro d’Italia.

CRONACA

La tappa ha vissuto dopo vari tentativi, su una fuga di 22 atleti che comprendeva ben tre esponenti del #Greenteam: Stefano Pirazzi, Nicola Boem e Marco Canola. I fuggitivi guadagnavano un vantaggio superiore ai 13:30 minuti, tali dargli la possibilità di giocarsi la vittoria di tappa.
Il primo a provare l’allungo vincente era il belga De Gendt (OPQ) che attaccava ai -25km dall’arrivo guadagnando circa 0:30 secondi sugli inseguitori. Canola e Boem tiravano forte prima dell’imbocco del duro strappo di Ca’ del Poggio e qui Pirazzi attaccava, andando in cima a riprendere De Gendt. Ai due nella successiva discesa, scivolosa causa pioggia, si accodavano altri tre atleti: Montaguti (ALM), McCarthy (TCS) e Wellens (LTB).
Questo gruppo grazie ad un ottimo accordo e al ruolo di stopper tra gli inseguitori di Canola e Boem, si involavano verso il traguardo di Vittorio Veneto.
Ai -3km ci provava di nuovo De Gendt ma veniva stoppato, così ai 1.5km dall’arrivo era Pirazzi a scattare. Il suo allungo faceva male e guadagnava subito 100 metri. Svoltava con buon margine sul rettilineo finale e andava così a vincere a braccia alzate la 17° Tappa. Un successo a lungo cercato per l’atleta italiano che dopo il traguardo si lasciava andare in un lungo pianto liberatorio.

Risultati 17° Tappa Giro d’Italia, 208km
1. Stefano Pirazzi (BAR) 4:38:11
2. Tim Wellens (LTB) st.
3. Jason McCarthy (TCS) st.
4. Thomas De Gendt (OPQ) st.
5. Matteo Montaguti (ALM) st.
9. Marco Canola (BAR) 0:28
11. Nicola Boem (BAR) st.

DICHIARAZIONI

Stefano Pirazzi:”Una liberazione, finalmente dopo tanto sono riuscito a vincere la mia prima corsa da professionista e per di più al Giro d’Italia. È un successo che per me vuol dire tanto e forse in pochi capiscono quanto abbia sofferto e fatto sacrifici prima di raggiungerlo. Oggi quando sono entrato in fuga con Canola e Boem, abbiamo poi corso da grande squadra, uniti e coesi verso la conquista della tappa. Ringrazio loro e tutta la squadra che sono stati fondamentali. Fatico ancora a credere che sia arrivata la vittoria”.

Mirko Rossato, Direttore Sportivo:”I ragazzi sono stati bravissimi e Pirazzi super nel finale. Finalmente è stato freddo, ha calcolato i tempi e fatto lo scatto decisivo al momento giusto. Grandissimo, si merita veramente questa vittoria e mi auguro che gli apra le porte verso altri successi in carriera”.

Roberto Reverberi, Direttore Sportivo:” Un tris di squadra che definirei fantastico. Siamo venuti al Giro d’Italia con 9 atleti in ottima condizione ed eravamo consapevoli che avremo fatto bene. Onestamente abbiamo conquistato più di quanto avessimo prefissato ad inizio corsa, ma come si dice l’appetito vien mangiando. Un plauso va a tutta la squadra che sta lavorando veramente coesa e questo si riflette nei successi finora conquistati”.

PROSSIMA TAPPA
Domani il Giro d’Italia prevede il duro arrivo in salita al Rifugio Panarotta, posto dopo 171km e altri due passi da scalare prima dell’ascesa finale.

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GIRO 2’14: BUONGIORNO DA VALDENGO – OGGI L’ARRIVO SULLA “SALITA PANTANI”

Valdengo, 25 maggio 2014 – Buongiorno dalla 15a tappa del Giro d’Italia, Valdengo – Plan di Montecampione (225 km). Dopo l’arrivo in salita a Oropa ieri, la Corsa Rosa prevede oggi l’arrivo a Plan di Montecampione, che è la “Salita Pantani” di questa edizione del Giro.

Il gruppo del Giro d’Italia, forte di 169 corridori, ha superato il km 0 alle 11.20. Non è partito il numero 98, Dylan Van Baarle.

MAGLIE
Maglia Rosa – Balocco: Rigoberto Urán (Omega Pharma – Quick-Step)
Maglia Rossa – Algida: Nacer Bouhanni (FDJ.FR)
Maglia Bianca – F.lli Orsero: Rafał Majka (TInkoff Saxo)
Maglia Azzurra – Banca Mediolanum: Julián Arredondo (Trek Factory Racing)

METEO
Valdengo: nubi sparse – 20.8° – ENE 4 / max 6 – debole
Vimercate (km 115.1): sereno – 23.6° – E 8 / max 9 – debole
Lovere (km 184.7): poco nuvoloso – 24.8° – ESE 11 / max 13 – moderato
Montecampione: nubi sparse – 17.5° – ESE 11 / max 14 – moderato

PERCORSO
Lunga tappa pianeggiante quasi interamente su strade larghe e rettilinee. Si può dividere nettamente in due parti: i primi oltre 200 km che da Valdengo (BI) attraversano tutta l’alta Pianura Padana a nord di Milano fino alla base della salita finale che con i suoi oltre 15 km costituisce la seconda e ben distinta sezione. Si segnalano i normali ostacoli al traffico di questo tipo di strade: rotatorie, isole spartitraffico, sottopassi, tratti urbani con curve e controcurve. La carreggiata è sempre sufficientemente ampia anche se in alcuni tratti è da segnalare il manto usurato.

Ultimi km: Salita finale costituita da due tronconi di circa 8 km intervallati da un falsopiano in corrispondenza dell’abitato di Alpiaz. I due tratti in saluta sono impegnativi con pendenze sempre attorno all’8%. Per alcuni tratti il manto stradale è usurato. Linea di arrivo su rettilineo in asfalto di 30 m larghezza 6.5 m.

CURIOSITÀ

VALDENGO – km 0
Valdengo è la partenza di tappa e il suo nome è probabilmente di origine germanica, collegato al significato di foresta. Fra gli edifici di rilievo è da ricordare il Castello formato da un complesso d’edifici. Valdengo è legata al ciclismo per essere stata la sede di un noto circuito negli anni ’70, per otto anni. Adriano Pella (1945-2013), buon professionista, era nativo di Valdengo. Anche Giuseppe Pella (1902-1981), presidente del Consiglio dei Ministri e più volte ministro, era originario di Valdengo.

UBOLDO – km 75.9
Si ritorna in provincia di Varese con Uboldo dove è nato nel 1963 “il Diablo” Claudio Chiappucci.

DESIO – km 95.9
Desio è città natale di Angelo Zomegnan, entrato alla Gazzetta dello Sport nel 1979, fu caposervizio e caporedattore e ne diventò vice-direttore. Fino al 2011 è stato il “patron” del Giro d’Italia.

MONZA – km 104.3
Monza è il capoluogo della Brianza, terzo comune della regione per numero d’abitanti dopo Milano e Brescia. Presenta il Duomo (1300), l’Arengario (1200, antico Palazzo Comunale), la Villa Reale, (che nel grande e storico parco, il più esteso in Europa fra quelli chiusi da mura, ospita il celeberrimo autodromo).
Tra i personaggi di Monza spiccano per il ciclismo i nomi di Fiorenzo Magni (1920-2012), “il terzo uomo del ciclismo italiano” con Coppi e Bartali, di Mario Fossati (1922-2013) grande giornalista, di Giorgio Albani (1929), ciclismo a tutto tondo come ottimo corridore, direttore sportivo e direttore di corsa. Pure Gianni Bugno si può considerare monzese a pieno titolo.

LALLIO – km 138.9
Lallio è sede del Maglificio Sportivo Santini.

(TV) BERGAMO – km 144.7
Bergamo (TV di tappa) con tutto il suo territorio, è sempre terra d’elezione per il ciclismo. La città s’individua fra “città alta” e “città bassa”. La “città alta”, su un colle, impreziosita da monumenti famosi, presenta un tessuto urbano di peculiare qualità con piazze, palazzi, edifici di culto (quali la basilica S.Maria Maggiore, il Battistero, la Cappella Colleoni), la Torre Civica e le mura. La “Città bassa”, in simbiosi, riserva altri e vari motivi di pregio quali la Pinacoteca dell’Accademia Carrara, il Sentierone, scenografico viale nel cuore della città con il Teatro Donizetti.
Il ciclismo rientra sempre nel costume di vita bergamasco e molti sono i campioni nati in terra orobica: Felice Gimondi può bene rappresentarli tutti.

LOVERE – km 184.7
Lovere si trova all’estremità settentrionale del lago d’Iseo, all’inizio della Valcamonica. È un importante centro industriale (settore siderurgico e meccanico) e convive con una ricercata vocazione turistica favorita dal lago. La basilica di S.Maria in Valvendra e la Galleria dell’Accademia Tadini, nell’omonimo palazzo neoclassico, sono i motivi di maggiore interesse.
Originario di Lovere Giacomo Agostini (1942) noto anche come Mino o “Ago”, nel “gotha” del motociclismo mondiale con ben quindici titoli iridati.

DARFO BOARIO TERME – km 200.7
Si entra nella provincia di Brescia incontrando l’importante centro di Darfo Boario Terme. È posto allo sbocco della valle di Scalve. Nella frazione di Boario Terme è situato il vasto Parco delle Fonti, con le acque provenienti da quattro fonti (Antica Fonte, Igea, Fausta e Silia), e si concentra l’attività termale. La notorietà delle proprietà delle acque termali ebbe grande incremento dopo che la località ospitò per diversi anni Alessandro Manzoni.
Prossimo alle Terme c’è il Parco delle Crape e Luine, dove si trovano rocce d’arenaria rossa recanti le caratteristiche incisioni rupestri della Val Camonica (patrimonio UNESCO dal 1979).
Nel 1982 Boario Terme fu sede di arrivo di una tappa del Giro d’Italia, con partenza da Fiera di Primiero e vincitore di tappa e maglia rosa Silvano Contini.

(GPM) PLAN di MONTECAMPIONE – km 225
Plan di Montecampione è una salita severa e lunga dove il Giro d’Italia ha già vissuto due importanti episodi. Nel 1982 la 18a tappa, da Piamborno a Montecampione/Alpiaz vinta da Bernard Hinault che rientrò in possesso della maglia rosa che, il giorno prima, aveva “prestato” al giovane Silvano Contini. La seconda, più recente, è stata nel 1998 quando, nella 19a tappa con partenza da Cavalese, Marco Pantani, già in maglia rosa, dopo un lungo duello testa a testa con il russo Pavel Tonkov su questa salita, certificò il suo diritto a vincere il Giro lasciando il russo a 57”. E la tappa vuole pure ricordare l’impresa di Marco Pantani.
Sono di Montecampione le tre sorelle Fanchini, tutte sciatrici d’eccellenza: Nadia ed Elena già da tempo inserite nella squadra

Arrivi di tappa del Giro:
Busto Arsizio (km 63.2): 1985, Urs Freuler; 2001: Mario Cipollini.
Bergamo (km 144.7)
1912 tappa 9 Milano-Bergamo (Vincenzo Borgarello)
1938 tappa 16 Recoaro Terme-Bergamo (Diego Marabelli)
1952 tappa 12 Bolzano-Bergamo (Oreste Conte)
1976 tappa 21 Terme di Comano-Bergamo (Felice Gimondi)
1983 tappa 16b Milano-Bergamo (Giuseppe Saronni)
2007 tappa 14 Cantù-Bergamo (Stefano Garzelli)
2009 tappa8 Morbegno-Bergamo (Kanstancin Siŭcoŭ)
Boario Terme (km 200.7): 1982: Silvano Contini.
Alipaz (km 217.3): 1982: Bernard Hinault.
Plan di Montecampione (stage finish): 1998: Marco Pantani.

TV
In Italia, il collegamento odierno del Giro d’Italia avrà inizio su Rai Sport 2 a partire dalle 13.45 e in simulcast su Rai Tre dalle 15.05. Streaming della corsa sul sito www.raisport.rai.it
La gara sarà inoltre trasmessa su Eurosport, in diretta. Notizie, approfondimenti in tempo reale e highlights giornalieri su www.gazzetta.it. Il Giro d’Italia ha una copertura televisiva globale in 171 Paesi, nei 5 continenti.

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BARDIANI CSF: AL GIRO CAPOLAVORO DI BATTAGLIN

Una doppietta incredibile al Giro d’Italia per il Bardiani – CSF Pro Team. Dopo la vittoria di ieri di Marco Canola è arrivata oggi quella di Enrico Battaglin che con un’imperiosa rimonta finale e successivo sprint ha vinto la 14° Tappa del Giro d’Italia con arrivo in salita al Santuario d’Oropa dopo 164km.
Per il capitano del #Greenteam si tratta del secondo successo in carriera al Giro d’Italia e la quarta vittoria da professionista.

CRONACA

Al chilometro zero di Aglié era proprio Battaglin a propiziare la fuga decisiva, venendo seguito da 21 atleti. I fuggitivi andando in doppia fila nel tratto in pianura prima dell’imbocco della prima salita di Alpe Noveis, guadagnavano fino a 8:30 minuti sul gruppo.
La corsa continuava lineare con i fuggitivi che con questo distacco potevano giocarsi il successo sulla salita finale di Oropa. Nella discesa dopo la penultima l’ascesa di Bielmonte, uscivano dalla fuga Andre Timmer (GIA) e Manuel Quinziato (BMC), che però veniva fermato da un guasto meccanico appena imboccata la salita di Oropa.
Con un’ottima strategia Battaglin scalava l’ascesa finale con il suo passo senza rispondere agli attacchi, mentre davanti altri due fuggitivi, Cataldo (SKY) e Pantano (COL) prendevano ai -4km Timmer, oramai senza forze. Quando i due sembravano in grado di giocarsi la vittoria, negli ultimi chilometri l’atleta del #Greenteam era autore di una fantastica rimonta e raggiungeva sotto l’arco dell’ultimo chilometro Cataldo (SKY) e Pantano (COL). Alla loro ruota rifiatava, metteva il rapporto giusto e si preparava allo sprint finale in salita e in pavè. La volata di Battaglin era imperiosa e mentre i due compagni di fuga si piantavano, lui emergeva maestosamente andando a vincere una stupenda 14° Tappa del Giro d’Italia.

Classifica 14° Tappa Giro d’Italia, 164km
1. Enrico Battaglin (BAR) 4:34:41
2. Dario Cataldo (SKY) st.
3. Jerlison Pantano (COL) 0.07
4. Jan Polanc (LAM) 0.17
5. Nicolas Roche (TCS) 0.22

DICHIARAZIONI

Enrico Battaglin:”Questa è una vittoria voluta e cercata. Non vado mai in fuga e oggi sono addirittura scattato per primo al km zero. Sulla salita finale ho sempre lasciato sfogare gli altri, salendo con intelligenza con il mio passo. Poi quando negli ultimi chilometri la strada diventava meno ripida ho accelerato e iniziato a vedere Cataldo e Pantano. Li ho presi e lì ho capito che non avrei perso. Ho lanciato la volata da dietro e al momento giusto sono uscito dalla ruota di Cataldo e ho vinto. Proprio un anno fa cadevo al Giro d’Italia e mi ritiravo, oggi ho vinto questa stupenda tappa. Ieri ha vinto Marco (Canola, ndr), grande amico e compagno di stanza alle corse e oggi io. Grazie agli sponsor e a tutta la squadra fondamentale per arrivare sul gradino più alto del podio”.

Roberto Reverberi, Direttore Sportivo:” Magnifico, non scopriamo certo oggi il talento di Enrico ma questa è una prova che quando ci crede veramente può essere letale su ogni tipologia di terreno. Dopo il successo di ieri di Canola potevamo essere appagati e invece oggi abbiamo fatto il bis. Vincere ad Oropa su questa salita è una soddisfazione incredibile per tutta la squadra e segna una nuova storica giornata per tutto il #Greenteam.”.

PROSSIMA TAPPA
Domani il Giro d’Italia affronta la 15° Tappa da Valdengo a Montecampione, con nuovo arrivo dopo 225km.

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GRAN FINALE PER IL GIRO D’ITALIA, DIRE STRAITS LEGENDS E FRECCE TRICOLORI

Un finale degno delle grandi manifestazioni quello del Giro d’Italia 2014, domenica 1 giugno, a Trieste.
Oltre all’attesissimo epilogo sportivo, la Corsa Rosa proporrà due eventi unici per chiudere questa 97^ edizione.
I Dire Straits Legends si esibiranno (inizio ore 20) sullo stesso palco dove qualche ora prima verrà incoronato il vincitore del Giro d’Italia. La fortunata tournée italiana del gruppo, che ha registrato il tutto esaurito, si chiuderà con le date del 25 maggio a Padova e del 26 a Trieste.

In un live d’eccellenza il pubblico potrà rivivere quelle atmosfere indimenticabili che hanno fatto la storia della musica con brani come “Tunnel of Love”, “Money for Nothing”, “You and Your Friends”.
Alla chitarra Phil Palmer, alle percussioni Danny Cummings – entrambi nel On Every Street World Tour ’91-’92 – al basso John Illsley, – storico fondatore nel ’77 dei Dire Straits -, che emozionato dichiara: “ questo show è una celebrazione alla musica che ho suonato per più di 30 anni, penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro, queste canzoni sono molto speciali per me, perchè compongono la mia storia”. Completano la band Steve Ferrone alla batteria – che ha collaborato con Tom Petty, Duran Duran e i Pooh -, al sax Mel Collins – nei concerti dell’83 dei Dire . Due sono gli italiani, voluti dalla band, che hanno riscosso nella tournee ovazioni dal pubblico: Marco Caviglia voce e chitarra e Primiano di Biase alle tastiere.

Coloro che sono in possesso del biglietto per il concerto di Trieste potranno avere in omaggio il gadget Dire Straits Legends, presso il banco merchandising il 26 maggio (programma di sala con bio e poster). Inoltre, i primi 300 che ne faranno richiesta (info@we4show.it) potranno avere l’esclusivo braccialetto per assistere allo showcase del 1 giugno – in Piazza Unità d’Italia – dall’area riservata sotto il palco.

FRECCE TRICOLORI
Altro spettacolo nello spettacolo con la Pattuglia Acrobatica Nazionale – Frecce Tricolori che si esibirà in occasione del Grande Arrivo del Giro d’Italia. L’esibizione avverrà sul Golfo di Trieste intorno alle 15.30 quando è previsto il primo passaggio della corsa rosa, sotto il traguardo, davanti a Piazza Unità d’Italia. Saranno 9 gli aerei, MB 339, che si esibiranno in formazione compatta senza la presenza del solista.

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Tappa caotica al Giro, Duarte cade ma è nono

Giro d’Italia 2014
Sulla carta doveva essere giornata favorevole agli attaccanti di razza, ma l’undicesima tappa del 97° Giro d’Italia (Collecchio – Savona 249 Km) ha riservato emozioni dall’inizio alla fine, oltre al più classico dei finali a sorpresa. L’australiano Michael Rogers ha sfruttato uno dei rari momenti di controllo nel gruppo maglia rosa per dar vita all’allungo decisivo nella discesa dal GPM di Naso di Gatto. Il corridore della Saxo-Tinkoff è giunto sul traguardo in solitaria precedendo di pochi secondi il gruppo inseguitore regolato dal tedesco Simon Geschke (Giant Shimano) davanti a Enrico Battaglin (Bardiani-CSF).

Ha preso parte allo sprint per la piazza d’onore anche il leader del Team Colombia, Fabio Duarte, nono al traguardo, mentre il suo compagno di squadra Robinson Chalapud, attivo sulle prime rampe dell’ultima salita di giornata, ha chiuso in 23a posizione. Nessun problema per la maglia rosa Cadel Evans che ha controllato agevolmente, assieme ai compagni di squadra della BMC Racing, i più immediati inseguitori in Classifica Generale, Rigoberto Uran (Omega Pharma Quick Step) a 0:57 e Rafal Majka (Saxo-Tinkoff) a 1:20.

La giornata era iniziata, come da copione, con numerosi tentativi di avanscoperta che hanno visto tra i protagonisti anche gli Escarabajos, tra i più attivi il Campione Nazionale Miguel Angel Rubiano Chavez e l’inesauribile Carlos Julian Quintero. Il gruppo maglia rosa ha cercato di controllare la situazione fino al GPM del Passo Cento Croci e all’inizio dell’insidiosa discesa che ha tradito tra gli altri lo stesso Duarte, prontamente risalito in bicicletta. Proprio in questa fase caotica della tappa è andato via il tentativo di fuga che ha caratterizzato la giornata, riassorbito grazie al lavoro dell’Androni-Venezuela e al successivo allungo di Julien Arredondo (Trek) sulle prime rampe dell’ascesa verso Naso di Gatto.

La situazione di gruppo compatto è stata ripristinata dagli uomini della maglia rosa Cadel Evans a 24 Km dal traguardo, ma poco più tardi, approfittando di una fase di studio, è ripartito in contropiede Michael Rogers che ha sfruttato le proprie doti innate da cronoman per mantenere qualche secondo di vantaggio sul gruppo degli uomini di classifica.

“Oggi complessivamente credo sia stata una buona giornata – ha dichiarato Fabio Duarte al termine – considerato come sono andate le cose. Nella caduta ho preso un colpo al pube, e ci sono voluti 40 chilometri prima di riuscire a riportarsi sul gruppo della Maglia Rosa, grazie soprattutto all’aiuto dei miei compagni, sempre presenti al mio fianco. Nel complesso, il nono posto di tappa non è affatto un brutto risultato.”

Nella giornata di domani, giovedì, i ragazzi di Claudio Corti saranno impegnati nella prima delle due cronometro individuali di questo Giro d’Italia, poco meno di 42 chilometri da Barbaresco a Barolo che promettono di dare un’ulteriore scremata al lotto dei favoriti per questa edizione della Corsa Rosa.

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ANDRONI VENEZUELA, GRANDE PROTAGONISMO AL GIRO

Nella tappa partita da Collecchio, era prevista una fuga di uomini fuori
classifica che, per la lunghezza del percorso, sarebbe arrivata al traguardo di
Savona. Nella strategia della Androni Venezuela, era prevista la presenza di un
suo portacolori, in grado di giocarsi il successo finale. Per varie ragioni,
nessun corridore della formazione italo venezuelana è riuscito ad inserirsi nel
drappello di 14 fuggitivi. Ragion per cui, caso più unico che raro, in una
grande corsa come il Giro d’Italia, un team di categoria Professional si è
assunto totalmente l’onere della corsa mettendosi ad inseguire i fuggitivi. La
condotta di gara dei corridori diretti da Gianni Savio e Giovanni Ellena, è
stata criticata da più squadre e una polemica è sorta quando, in occasione
della caduta che ha coinvolto alcuni corridori, la maglia rosa Cadel Evans ha
invitato gli Androni Venezuela a desistere dall’inseguimento. «Non siamo
vassalli di nessuno – ha dichiarato il Team Manager Gianni Savio – non
accettiamo ordini, meno che mai da Cadel Evans. Noi lo rispettiamo e lui deve
rispettare noi. Noi abbiamo attuato il fair play quando c’è stata la caduta e
quindi, accertato che tutti i corridori si erano rialzati, abbiamo detto ai
nostri di riprendere a tirare». Da quel momento la formazione italo venezuelana
è riuscita a recuperare un distacco di quasi cinque minuti per preparare l’
attacco finale del proprio capitano Franco Pellizotti che sull’erta finale,
prima dell’arrivo a Savona, è passato al terzo posto nel Gran Premio della
Montagna vinto da Julian Arredondo. Pellizotti – che occupa ora il ventesimo
posto della Generale – e gli altri cinque attaccanti sono stati ripresi in
discesa dove dal gruppetto dei migliori si è sganciato l’australiano Michael
Rogers giunto vittorioso al traguardo.

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GIRO D'ITALIA 2014NEWSPROFESSIONISTI

L’AUSTRALIANO ROGERS RITROVA LA VITTORIA A SAVONA, IL CONNAZIONALE EVANS MANTIENE IL COMANDO

Savona, 21 maggio 2014 – L’undicesima tappa del Giro d’Italia, Collecchio – Savona (249 km) si conclude con l’arrivo solitario e a braccia alzate dell’australiano Michael Rogers (Tinkoff Saxo). Alle sue spalle il tedesco Geschke ha regolato il gruppo dei migliori.
Invariate le posizioni in classifica generale, con l’australiano Cadel Evans in Maglia Rosa.

Maglia Rosa – Balocco: Cadel Evans (BMC)
Maglia Rossa – Algida: Nacer Bouhanni (FDJ.fr)
Maglia Bianca – F.lli Orsero: Rafal Majka (Tinkoff Saxo)
Maglia Azzurra – Banca Mediolanum: Julian Arredondo (Trek Factory Racing)

Alcune dichiarazioni dalla conferenza stampa.

Cadel Evans (BMC) – Maglia Rosa

La polemica con il Team Androni.
“C’è stata un caduta e io sono andato davanti ed ho chiesto di rallentare per aspettare chi era caduto. Mancavano tanti km all’arrivo, la fuga era a 2 minuti quindi mi sembrava normale aspettare. Quando non influenza il risultato, credo sia giusto anche pensare anche al lato umano e rallentare per attendere chi ha avuto la sfortuna di cadere.”

La cronometro di domani.
“Domani è una crono adatta alla mie caratteristiche, uno che temo o per lo meno non so quanto possa andare è Rafal Majka. Uran sembra forte e sta migliorando di giorno in giorno.”

Quintana.
“Nairo Quintana vediamo domani dopo il traguardo… non lo abbiamo visto molto fino ad ora ma domani è una cronometro individuale quindi dovremo “vederlo” per forza.”

Michael Rogers (Tinkoff Saxo) – Vincitore di tappa

Evans.
“Conosco bene Cadel, siamo cresciuti quasi insieme da dilettanti, è sempre stato un fuoriclasse, veniva in squadra e noi eravamo molto contenti perchè lui vinceva e noi guadagnavamo tanti soldi. E’ un ragazzo molto forte con la testa e con il cuore.”

La vittoria odierna.
“Oggi è stata davvero una vittoria speciale per me, dopo un periodo davvero difficile a livello umano e professionale. Rimarrà per sempre nella mia memoria e nel mio cuore.”

Il pronostico per il Giro.
“Cadel Evans ha un’ottima squadra, un grande ds come Piva e lui stesso è molto intelligente. Vedo che la squadra lo gestisce e lo protegge molto bene e Cadel ha l’esperienza sulle tre settimane che quasi nessun tra i suoi avversari ha… Bisogna anche dire però che fino ad ora non ci sono state le tappe di vera montagna, l’ultima settimana è molto impegnativa credo che Quintana verrà fuori.”

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