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LA SCOMPARSA DI ORIS SALVESTRINI

Oris Salvestrini

Il ciclismo toscano piange e ricorda con grande affetto e ammirazione Oris Salvestrini che all’età di 82 anni (diceva sempre sono del 1933, se uno gli chiedeva gli anni) è morto a Sarzana dove assieme alla moglie Rosita risiedeva da un po’ di tempo presso una delle due figlie. Ma lui era un fiorentino, che per tantissimi anni ha abitato nella zona di Empoli. Ottimo atleta in giovane età ma poi costretto a lasciare l’attività per motivi familiari, fu poi per tanti anni apprezzato direttore sportivo di numerose formazioni giovanili. Era con un padre con i suoi corridori, il sorriso illuminava sempre il suo volto, era abituato a dare una “pacca” sulle spalle dei suoi atleti, sia quando avevano ottenuto il successo o si erano ben comportati, sia quando c’era da rimproverarli. Aveva doti umane esemplari, ai suoi “ragazzi” voleva bene. Con Ivano Fanini al quale era particolarmente legato, aveva raggiunto come direttore sportivo anche la ribalta internazionale, poi era tornato ai giovani, ad insegnare con entusiasmo fino al momento di un malore che lo colpì quando guidava una delle formazioni della società pisana Coltano Grube. Si era battuto con decisione e con dichiarazioni forti, anche contro il doping soprattutto non sopportava se veniva a conoscenza che l’atleta positivo era un giovane.

Un esempio sul piano dell’etica e nel battersi per i veri valori dello sport.

Oris Salvestrini lascia la moglie Rosita, fedele compagna in tante manifestazioni ciclistiche e le figlie Marzia e Cinzia. I funerali in forma strettamente privata si svolgeranno lunedì mattina alle 11 a Sarzana. Alla moglie e alle due figlie, le espressioni del più vivo cordoglio da parte di tutto il movimento ciclistico toscano e della Federciclismo.

Antonio Mannori

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