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MONDIALI PISTA: Azzurri, il quarto posto della rinascita

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Il quarto posto degli azzurri a Londra non è un punto di arrivo. Va salutato come il segno della rinascita, il punto di svolta che riposiziona l’Italia al vertice mondiale dell’inseguimento a squadre. Siamo ormai sulla scia delle super potenze. Per la finale 3° e 4 ° posto Villa ha fatto una nuova rotazione affiancando a IlConsonni e Bertazzo, il giovane Ganna e ancora l’esperto Viviani. Non hanno conquistato la medaglia, ma l’appuntamento è solo rinviato. Gli azzurri si sono migliorati ancora con il tempo di 3’58”262 molto vicino al record delle qualifiche e il lavoro di Villa mira a creare e a crescere un gruppo competitivo a lungo termine.

Il CT Villa, non nasconde il rammarico ma nemmeno la soddisfazione di essere arrivati in finale facendo correre sei atleti.

Il risultato della finale per il bronzo era abbastanza scontato. La Danimarca è ancora un poco avanti, ma sempre meno. Si è imposta all’Italia con il tempo di 3’55”936, poco più di due secondi. Il gap con le capofila, Australia e Gran Bretagna è ancora notevole, cinque o sei secondi, ma in pratica è dimezzato in pochi mesi.

La grande sfida per il titolo iridato non ha deluso le attese. Al termine di un testa a testa incertissimo, gli australiani Sam Welsford, Michael, Hepburn Alexander Porter, Miles Scotson hanno stroncato la Gran Bretagna di sir Wiggins davanti al suo pubblico negli ultimi due giri. Hanno vinto con il tempo di 3’52”727 contro 3’53”856 grazie anche al cedimento del terzo britannico, che non ha retto fino in fondo e ha tagliato la linea con qualche metro di ritardo.

I padroni di casa si consolano parzialmente con il trionfo di Laura Trott nello scratch davanti all’olandese Kirsten Wild (Ola) e alla canadese Stephanie Roorda. Salvoldi ha gettato nella mischia la giovanissima Maria Giulia Confalonieri. L’azzurra è stata travolta dalla bagarre e ha concluso al 14° posto, ma il confronto ad altissimo livello serve appunto per farsi le ossa.

Un’altra regina della pista, Kristina Vogel, ha regalato alla Germania l’oro del Keirin superando l’australiana Anna Meares e la britannica Rebecca James.

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