EUROPEI STRADA: Van der Breggen regina, bronzo a Longo Borghini
EUROPEI STRADA: Van der Breggen regina, bronzo a Longo Borghini
Plumelec (FRA) (17/9) – Facciamo un po’ di conti con Dino Salvoldi per quanto riguarda il settore femminile, autore di un’incredibile striscia di risultati in mondiali e europei, strada e pista. Da quando non si vince una medaglia? “Sinceramente ho perso il conto. Sono sicuro che la medaglia di oggi di Elisa è la 17esima della stagione. Ma la stagione non è ancora finita…”
Crediamo sia giusto cominciare dalla fine nel raccontare la medaglia di bronzo vinta oggi da Elisa Longo Borghini nel primo Campionato Europeo aperto alle Elite. Più che un Europeo, visto il livello dei partecipanti e il podio finale, un Mondiale, o addirittura un’Olimpiade.
“Commentare questo podio – continua Dino Salvoldi – è inutile. Per fare un paragone con i professionisti, è come se in una gara finissero nell’ordine Sagan, Cavendish e Gilbert… eppoi essere battuti da una campionessa olimpica!”
In effetti Anna Van der Breggen, la nuova campionessa europea élite (lo fu nel 2012 da under 23), e Katarzyna Niewiadoma, rispettivamente prima e seconda, non hanno bisogno di presentazioni. Per la prima basta citare l’Olimpiade di Rio, per la seconda, il Campionato Europeo dello scorso anno vinto dalla polacca. Elisa Longo Borghini, terza oggi sul traguardo di Plumelec, non sfigura in questo podio finale. E a quanti pensano che la ragazza piemontese sia “ferma” in volata, consigliamo di guardare chi ha lasciato alle spalle nell’arrivo a cinque: Amialiusik e Leleivyte.
La gara recita un copione praticamente scritto. Gruppo compatto nella prima parte di gara, poi fuoco alle polveri con olandesi che impongono il ritmo delle fughe e del gruppo, e con le azzurre che ricoprono il ruolo di antagoniste. Quando nasce la fuga che potrebbe andare in porto, per il numero di atlete presenti, all’interno c’è anche Anna Stricker, oltre all’olandese Brand. Poi le stesse orange decidono che quel gruppetto non può andare e chiudono il buco in mezzo giro. Riparte la Brand con l’unico effetto di ridurre il numero delle fuggitive a 5, senza nessuna azzurra dentro.
A quel punto mancano una trentina di chilometri alla conclusione. La formazione di Salvoldi deve entrare in azione in prima persona e lo fa con la Guderzo e la stessa Longo Borghini. A 10 km dalla fine il gruppo è nuovamente compatto e l’azione decisiva nasce negli ultimi 2 km, lungo la Côte de Cadoudal. La innesca la Niewiadoma, subito sostenuta dalla Van der Breggen e dalla Longo Borghini. Si accodano anche la Amialiusik e la Leleivyte. Prendono quei metri necessari per giocarsi la volata. Parte l’olandese, seguita dalla polacca. Elisa è lesta a rispondere e appare anche in rimonta, se non venisse leggermente spinta verso le transenne dall’avversaria… nulla di irregolare. Finisce così, con un terzo posto che fa il paio, quest’anno, con quello olimpico.