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PONFERRADA: CHIRICO FERMATO DA UN GUASTO MECCANICO

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Il sogno s’infrange a 500 metri:l’amarezza infinita di Luca Chirico

“Mi preparavo allo sprint poi una frenata, mi hanno rotto il cambio e tutto è finito”

Un rallentamento improvviso, la ruota di un avversario che danneggia il cambio e la catena che non risponde più ai comandi: il campionato del mondo di Luca Chirico è finito così, a mezzo chilometro dal traguardo, a volata ormai lanciata. Un mondiale che si conclude con un’amarezza infinita dopo 180 chilometri corsi con grande cuore. “Ci credevo, sentivo di avere nelle gambe la forza per sprintare, in una volata come quella avrei giocato le mie carte – afferma l’azzurro della MG KVis-Wilier-Trevigiani-Norda -. Non posso credere alla sfortuna che ho avuto. Avevo appena parlato con Filosi quando c’è stata quella frenata in gruppo e un corridore alle mie spalle non ha rallentato in tempo. Mi è finito con la ruota addosso al cambio, ho anche rischiato di cadere. Quando ho cercato di riprendere velocità ho trovato la catena immobile sul 21. In quel momento mi è caduto il mondo addosso”.

Chirico si era inserito nella fuga partita a due giri dalla fine. Lo sforzo profuso non gli ha impedito di lottare con i migliori sull’ultima salita: “Ho visto che un gruppetto piuttosto numeroso stava prendendo il largo, quindi ho pensato di entrarci anch’io. L’Australia non mi sembrava imbattibile, valeva la pena provarci. Quando siamo stati ripresi mancava un giro e l’andatura era altissima. Nella prima salita ho sofferto, poi ho recuperato e in quella in cui è scattato Bystrom ero nuovamente nel gruppo di testa. Stavo bene, volevo una medaglia e sentivo che era alla mia portata. Ho uno spunto veloce, nelle volate ristrette ho buone possibilità. Mi stavo preparando per lo sprint, poi è successo l’imprevedibile. Peccato, oggi andavo davvero forte. Sono molto dispiaciuto anche per la caduta di Moscon, sarebbe stato un grande protagonista di questo mondiale, aveva una gamba eccezionale”.

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