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“UN CUORE IN FUGA” – GINO BARTALI CAMPIONE DI UMANITA’

coppie bartali

SIGNA(FI).- Per la società sportiva Signa Calcio e Gino Bartali, lo stesso anno di nascita, il 1914. Un centenario che è stato festeggiato con una bella cerimonia a Signa presso la sala convegni della Banca di Credito Cooperativo, organizzata da Beppe Bonardi e Alessandro Corti, nel corso della quale è stato presentato uno degli ultimi libri sul grande campione fiorentino di ciclismo, “Un Cuore in fuga” presente il suo autore Oliviero Beha. Un libro dove non si racconta “Ginettaccio” per le sue straordinarie gesta atletiche, come quella di vincere il Tour de France nel 1948 dieci anni dopo il primo successo nella corsa francese, ma soprattutto umane. Beha definisce Fausto Coppi grandissimo, ma Bartali era un’altra cosa, è stato campionissimo di umanità, personaggio vero, lontano dai luoghi comuni che l’hanno etichettato solo come il rivale eterno di Coppi. La sua è stata una storia di coraggio e di eroismo, basti ricordare quando nell’ultima guerra fece da staffetta portaordini per i partigiani tra Firenze e Assisi, salvando la vita a tanti ebrei, tanto da essere nominato “Giusto fra le Nazioni”. Alla cerimonia è intervenuto anche il figlio del campione fiorentino Andrea, che ha ricordato come iniziò a gareggiare il padre ed altri episodi soprattutto umani della sua carriera. Tra gli intervenuti anche il presidente del Comitato Regionale Toscano di ciclismo Giacomo Bacci, Andrea Vezzosi, l’ex campione Roberto Poggiali, il consigliere della Regione Toscana, Paolo Bambagioni, lo scrittore e saggista Giovanni Pallanti, il presidente dell’Associazione “Fiorentini nel Mondo” Andrea Claudio Galluzzo, i rappresentanti dei comuni di Signa, Sara Ambra e Marinella Fossi, che hanno annunciato che sarà intitolata a Gino Bartali una pista ciclabile del Comune. Sono intervenuti inoltre per il comune di Lastra Signa, Stefano Calistri, per quello di Firenze, Stefano Giorgetti, così come tanti altri invitati con la sala convegni gremita ed attenta ai racconti su questo “Grande del Novecento” come è stato definito Gino Bartali.

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