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6 Giorni delle Rose, Lamon e Scartezzini ancora in testa. Giorgia Bronzini vince la corsa a punti internazionale

Lamon-Scartezzini

La 18esima Sei Giorni delle Rose di Fiorenzuola d’Arda entra nella sua fase decisiva e vede confermarsi in maglia bianca “Siderpighi” la coppia italiana composta da Michele Scartezzini  e Francesco Lamon. Il duo del Salumificio La Rocca guida con 28 punti e una tornata di vantaggio su Viviani-Buttazzoni (Bft Burzoni), secondi a 74 punti, e  Dostal – Vendolsky (Caffè Ramenzoni), saliti al terzo posto con 42 punti.

 

La quarta serata, per quanto riguarda la 6 Giorni “classica”, ha preso avvio con il Giro Lanciato, per la terza volta consecutiva terreno di conquista di Jan Dostal e Ondrej Vendolsky (Caffè Ramenzoni). I due cechi hanno fatto segnare 21”268, contro 21”560 degli elvetici Olivier Beer e Gael Suter (Acef) e 21”615 dei neozelandesi Pieter Bulling e Regan Gough (Ferri). Occhi puntati poi sull’Americana di 100 giri. La gara è poi proseguita senza offrire veri sussulti, nonostante un paio di tentativi di “caccia” portati da Contreras-Curuchet (Hope Sports), e la vittoria è alla fine andata alla coppia più accreditata, quella composta da Elia Viviani e Alex Buttazzoni (Bft Burzoni), mentre i sempre più convinti Michele Scartezzini e Francesco Lamon (Lamon) hanno faticato meno del previsto per mantenere la testa della classifica provvisoria.

 

Come già nelle serate precedenti, un notevole interesse hanno suscitato le gare Classe 1 UCI. Non solo per la presenza della “pupilla” del velodromo di Fiorenzuola, la piacentina Giorgia Bronzini, ma anche e soprattutto per l’indubbio spessore tecnico dei partecipanti. Ne sanno qualcosa alcuni atleti di primissimo piano che, non senza sorpresa, sono stati eliminati nelle qualificazioni dell’Omnium Elite: tra loro, il campione del mondo dello scratch Lucas Liss, l’exiridato Martyn Irvine e Aaron Gate (che, benché coinvolto in una caduta, si era comunque qualificato, ma è poi è stato costretto al ritiro per accertamenti). In questa competizione, lo Scratch di apertura ha visto imporsi il britannico Edward Clancy (due volte campione olimpico), davanti all’italiano Simone Consonni e al francese Thomas Boudat (iridato dell’omnium nel 2014). Nel successivo Inseguimento individuale successo del russo Victor Manakov in 4’40”276, sull’azzurro  Elia Viviani (4’40”556) e sul kazako Artyom Zakharov (4’41”368). E’ stata quindi la volta dell’Eliminazione, che ha premiato Elia Viviani, bravo a precedere nella sfida decisiva lo svizzero Gael Suter, mentre il podio è stato completato dal francese Thomas Baudat. Al termine della prima delle sue due giornate in programma, la graduatoria provvisoria propone al comando Viviani con 112 punti, secondo Suter con 102 e terzo Baudat con 100.

 

Un interessante spettacolo hanno fornito pure le due competizioni riservata alle Donne Elite. Lo Scratch è stato suggellato dal trionfo della campionessa del mondo della specialità, l’olandese Kirsten Wild, davanti alla russa Tamara Balabolina e alla danese Amalie Dideriksen. Un podio davvero nobile. Ma il boato del Velodromo è stato tutto per Giorgia Bronzini, che ha conquistato una grande corsa a punti (50 giri, 10 sprint), nella quale si è affermata grazie ad una condotta intelligente che le ha permesso di entrare prima nella “fuga” decisiva e poi di difendere il suo primato nelle battute finali. La Bronzini ha chiuso con 38 punti, lasciando a 2 lunghezze Kirsten Wild e a 8 la francese Laurie Berthon.

 

Nel corso della serata, c’è stata anche la simpatica passerella dei piccoli ciclisti della categoria Giovanissimi, che si sono confrontati in prove Primi Sprint (G1, G2 e G3) e Corsa a punti (G4, G5 e G6).

 

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