GIRO D'ITALIA 2016NEWSPROFESSIONISTI

GIACOMO BERLATO, IL RAGAZZO IN FUGA, BATTEZZA LA PRIMA AZIONE DEL GIRO 2016 CON 180KM DI FUGA.

 

GIACOMO BERLATO, IL RAGAZZO IN FUGA, BATTEZZA LA PRIMA AZIONE DEL GIRO 2016 CON 180KM DI FUGA.

La prima fuga del 99ma edizione della corsa rosa la battezza Giacomo Berlato, così come nel Giro d’Italia 2015, il giovane classe 1992 della NIPPO Vini Fantini va in fuga con Fraile (Dimension Data) e Tjallingii (Lotto NL-Jumbo). Sfiorata la prima maglia GPM, Berlato decide di rilanciare l’azione in solitaria riguadagnando un minuto sul gruppo con grande grinta e combattività, accumulando km di fuga. Ripreso ai 10 dal traguardo.

Il ragazzo in fuga si conferma ancora una volta tale e, come nell’edizione 2015 del Giro d’Italia, inaugura le azioni della corsa rosa. Unico italiano ad inserirsi nell’azione di giornata che avrebbe anche potuto fruttargli la maglia di GPM, conquistata da Omar Fraile della Dimension Data.
In vista del circuito finale i suoi compagni di fuga hanno deciso di rialzarsi e Giacomo Berlato ha invece rilanciato cogliendo il gruppo in contropiede e riguadagnando un minuto di vantaggio. Ripreso a 10km dall’arrivo ha così collezionato i suoi primi 180 km di fuga nella corsa rosa 2016, ma promette che non saranno gli ultimi:
“Oggi ci ho provato da subito, ho visto che partiva un’azione e ho deciso subito di inserirmi dal km0.” racconta Giacomo Berlato “Mi sarebbe piaciuto provare l’emozione di indossare la maglia azzurra del GPM, per me e sopratutto per la squadra, che ha creduto tanto in me questo primo anno e mezzo da professionista. Salire sul palco del Giro per indossare una maglia sarebbe potuto essere un onore e un gran bel modo di ripagarla, pazienza. Alla fine non c’era più collaborazione con i compagni di fuga e ho deciso di rilanciare da solo l’azione. Purtroppo sono stato ripreso a 10 km dall’arrivo, ma ci riproverò, sogno di vincere una tappa e proverò a rientrare in altre azioni, il Giro è lungo questa è solo la prima tappa in linea e intanto abbiamo dimostrato di esserci, grintosi e combattivi. Anche oggi la cornice di pubblico era stupenda, noi eravamo lo spettacolo per loro, ma loro erano lo spettacolo per noi.”

Soddisfatto anche il Direttore Sportivo Stefano Giuliani: “La nostra strategia non poteva che basarsi su un’azione alternativa per provare a sorprendere le grandi squadre più attrezzate di noi. Abbiamo messo un nostro giovane in grado di indossare una maglia al Giro d’Italia, purtroppo non ci è riuscito, ma con l’azione nel finale rilanciata in solitaria abbiamo dimostrato il nostro approccio a questo Giro 2016. La corsa rosa è ancora lunga, per noi è un onore esserci e cercheremo di onorare nel migliore dei modi l’invito ricevuto.”

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