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Etna per scalatori: nato il parco ciclistico sulle strade del Giro

Sei i percorsi, tutti impegnativi (ma non impossibili) che portano fino alla quota massima di 1.910 metri. Ognuno segnalato da apposite lastre in pietra lavica finanziate anche dagli ex campioni del mondo Maurizio Fondriest e Alessandro Ballan

 
 
(foto Afp, il Giro sulle pendici dell’Etna nel maggio 2017)
(foto Afp, il Giro sulle pendici dell’Etna nel maggio 2017)
 

I percorsi sono sei e attenzione: non sono roba per pivelli, perché l’Etna si lascia corteggiare solo da gente dotata di fondo e con attinenza alla salita, anche se il gioco diventa più facile con una e-bike. Il Parco ciclistico dell’Etna è adesso una realtà e chi ha intenzione di provare la gamba su quel vulcano che sbuffa e respira ad un passo dal mare, ha tutte le informazioni necessarie per farlo. Online è attivo il sito www.parcociclisticoetna.com con mappe e altimetrie, mentre lungo le pendici è stata posta la segnaletica che definisce l’inizio e la fine di ognuno dei sei percorsi ciclistici, tre dei quali hanno ospitato tappe del Giro d’Italia. Un progetto nato due anni fa da un’idea dell’ex pro umbro Paolo Alberati (trasferitosi a Catania per amore di sua moglie e del Vulcano) e accolto con entusiasmo da due ex campioni del mondo, Alessandro Ballan e Maurizio Fondriest, che hanno partecipato finanziando l’acquisto delle lastre laviche ceramizzate usate come cartellonistica. «Il vulcano ha accolto anche Froome, arrivato in gran segreto, per realizzare la campagna pubblicitaria di un marchio di biciclette. Un episodio di qualche anno fa, ma di fatto l’Etna sta riscuotendo attenzione – dice Alberati – e a differenza di Stelvio, Pordoi e Mortirolo, a rischio neve fino all’inizio dell’estate, qui un professionista si può allenare tutto l’anno e può farlo in altura. Si arriva fin oltre duemila metri e in estate a quell’altezza la temperatura è mite».

(l’arrivo di J Chaves e Simon Yates nel 2018, foto Bettini) (l’arrivo di J Chaves e Simon Yates nel 2018, foto Bettini)

Il Giro: tre volte in dieci anni

Negli Ultimi dieci anni, il Giro ha scelto l’Etna ben tre volte: nel 2011 con vittoria di tappa allo spagnolo Alberto Contador, nel 2017 con successo dello sloveno Jan Polanc (il 25enne è stato protagonista di una fuga a 179 km dal traguardo con un’azione simile a quella con cui nel 2015 conquistò l’Abetone) e quest’anno con il trionfo del colombiano Esteban Chaves (secondo e maglia rosa il britannico Simon Yates, recente vincitore della Vuelta). «I sei percorsi sono stati dedicati a Contador, Dumoulin, Nibali, Coppi & Bartali. Un versante, definito Salva Ciclisti è in ricordo di Michele Scarponi, Rosario Costa e Tommaso Cavorso – dice Alberati – Sono stati necessari due anni per portare a termine il progetto. Un’iniziativa sostenuta dall’Ente Parco dell’Etna e dai comuni di Ragalna, Nicolosi, Pedara, Zafferana, Milo, Linguaglossa e Sant’Alfio». 

 
La cima a 3.343 metri

Originatosi nel Quaternario, l’Etna è il vulcano attivo terrestre più alto della placca euroasiatica. La sommità è a 3,343 metri e l’ultima eruzione si è verificata il 23 agosto passato. Dal giugno 2013, il vulcano è nell’elenco dei beni costituenti il Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. «Nasce dal mare e la vetta dista dalla costa 55 chilometri. Si può arrivare in cima, ma oltre quota duemila si può proseguire solo con la Mtb. Quindi, i sei percorsi asfaltati si fermano ben prima della vetta. Il più breve è di 13,1 chilometri e va da Fornazzo a Rifugio Citelli con una pendenza media del 7%. Il più lungo di 18,4 chilometri va da Nicolosi a Rifugio Sapienza con una pendenza media del 6,3%». Chi intende mettersi alla prova, deve fare attenzione a rispettare le regole che vigono all’interno del Parco dell’Etna. «Non bisogna gettare rifiuti a terra, non bisogna addentrarsi nelle aree fuori dai tracciati, divieto di portare via pietre», elenca Alberati. 

Ragalna – Piano Vetore (versante Giro d’Italia)
Etna per scalatori: nato il parco ciclistico sulle strade del Giro

Quota di arrivo: 1.696 metri
Pendenza media: 7,5%.
Dislivello: 808 metri
Il punto più difficile: a quota 1.350, metri quando si supera il cancello della contrada Milia, si erge un muro al 20% per circa un chilometro.
Parte dal versante sud-ovest, da Regalna e sale per 14 chilometri sino al piazzale di Piano Vetore dove si trova la Scuola di Sci di Fondo Nicolosi, sede dell’arrivo di tappa del Giro d’Italia 2018. Per arrivare a Ragalna bisogna sudare, dalla Piana di Catania dista dieci chilometri tutti in salita. Usciti dalla contrada Milia si passa dentro ad un bosco di conifere profumatissimo, fino a raggiungere quota 1.800 metri del Rifugio Ariel. Usciti da una ampia curva, si potrà ammirare l’Etna, imponente sopra il prato di Piano Vetore. 

Nicolosi – Rifugio Sapienza (versante Contador)
Etna per scalatori: nato il parco ciclistico sulle strade del Giro

Quota di arrivo: 1.910 metri
Lunghezza: 18,4 km
Pendenza media: 6,3%
Dislivello: 1,255 metri
È il versante più conosciuto, quello più transitato, quello della tappa del Giro d’Italia vinta da Alberto Contador nel maggio 2011. La strada è panoramica, con asfalto liscio e ben curato. Muriccioli di pietra lavica la contengono per tutto il tragitto e nel corso di tutta la scalata, dal primo all’ultimo chilometro, con il profumo di zolfo che accompagna pedalata dopo pedalata, si può scorgere la vetta del Vulcano e l’approdo a quota duemila. A quota mille i tornanti portano in poco meno di due chilometri, con tratti al 10% di pendenza, al ristorante Nuova Quercia. A quel punto bene rifocillarsi perché mancano ancora 10 chilometri di salita per raggiungere il traguardo. 

Pedara – Rifugio Sapienza (versante Doumoulin)
Etna per scalatori: nato il parco ciclistico sulle strade del Giro

Quota di arrivo: 1.910 metri
Lunghezza: 17,1 km
Dislivello: 1.284 metri
Pendenza media: 7,3%
È il versante più duro dell’Etna, con una pendenza media dell’7% e punte al 18%. È questa la salita che ha visto protagonista il Giro d’Italia proprio nel Giro 2017 con la vittoria di Jan Polanc, un versante «strano» perché fortemente irregolare, con continui cambi di ritmo: pianure di 2-300 metri e muri al 18% subito dopo. Asfalto in ottime condizioni, per chi cerca il piacere di pedalare in solitudine, è questa la scelta migliore, ma attenzione ai cani randagi fin troppo numerosi.

Zafferana – Rifugio Sapienza (versante Nibali)
Etna per scalatori: nato il parco ciclistico sulle strade del Giro

Quota di arrivo: 1.910 metri
Lunghezza: 17,8 km
Dislivello: 1.324 metri
Pendenza media: 7,8%
Versante bellissimo ma davvero ostico, con asfalto ruvido “alla francese”. Una salita per scalatori esperti, servono almeno 90 minuti per arrivare al Rifugio e nel tragitto non ci sono postazioni di rifornimento, né un bar, né una fontana per riempire la borraccia. Nei giorni festivi, a Piano del Vescovo (quota 1.400 metri), si incontrano i venditori ambulanti di miele prodotto nell’area.

Fornazzo – Rifugio Citelli (versante Bartali & Coppi)
Etna per scalatori: nato il parco ciclistico sulle strade del Giro

Quota di arrivo: 1.750 metri
Lunghezza: 13,9 km
Dislivello: 923 metri
Pendenza media: 6,5%
La salita «ufficiale» misura 13,5 chilometri e parte dal paese di Fornazzo ma per arrivare lì bisogna aver già faticato parecchio perché per chi salirà dal mare, si saranno scalati già 20 chilometri di salita. È questa una delle salite più gettonate dai ciclisti professionisti che periodicamente vengono ad allenarsi sull’Etna perché ha una pendenza regolare e al mattino è illuminata dal sole. Ai piedi vi è un lungo falsopiano che permette di effettuare i giusti recuperi prima della ripetuta successiva salendo di nuovo verso il Rifugio Citelli.

Linguaglossa – Piano Provenzana (#salvaciclisti)
Etna per scalatori: nato il parco ciclistico sulle strade del Giro

Quota di arrivo: 1.720 metri
Lunghezza: 18 km
Dislivello: 1.168 metri
Pendenza media: 6%
Il versante nord del Vulcano è una salita per scalatori veri, quella che più di tutte assomiglia per vegetazione e tornanti alle salite alpine. Finale di 3 chilometri tutti sopra al 10%. in mezzo ai basalti raffreddati della colata lavica del 2002, che portano a quota 1.805 nel piazzale di Piano Provenzana, stazione sciistica più frequentata del comprensorio Etna.

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