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AMORE &VITA PRODIR: IVANO FANINI IN OSPEDALE

Ieri mattina Ivano Fanini, storico patron di “Amore e Vita – Prodir”, personaggio conosciutissimo e molto apprezzato nel mondo del ciclismo, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per la rimozione di tre aneurismi (uno di grandi dimensioni alla orta addominale, ed altri due alle arterie ipogastriche); l’intervento è stato effettuato presso l’ospedale NOA “Apuane” di Massa,

Ad eseguire l’operazione è stato il chirurgo cardiovascolare dottor Jacopo Nottoli insieme alla sua equipe. L’intervento, durato circa tre ore e mezza, è stato molto complicato, perché oltre alla liberazione della orta principale, si è andati a rivascolarizzare bilateralmente le due arterie ipogastriche, cosa che generalmente avviene con almeno due o tre interventi differenti.
Nonostante le difficoltà dell’operazione, però, grazie alla bravura del dottor Nottoli e della sua equipe, tutto pare perfettamente riuscito.

Questa delicata operazione arriva ad un mese e mezzo di distanza dalla morte di Michele Fanini che purtroppo ha perso la vita proprio a causa della rottura di un aneurisma analogo a quello per cui il fratello Ivano si è operato.

“Ringrazio Dio che sia andato tutto bene – ha detto un commosso Cristian Fanini, figlio di Ivano – e soprattutto voglio ringraziare il dottor Nottoli e tutto il reparto di chirurgia cardiovascolare dell’ospedale di Massa per la straordinaria competenza messa in mostra.”

“Dopo la morte di mio zio Michele – ha proseguito Cristian – ci siamo subito recati a fare degli accertamenti dal dottor Nottoli (che anni fa aveva salvato la vita ad un nostro ex corridore australiano). Considerate le cause del decesso di mio zio e la possibilità che ci fosse familiarità fra le due situazioni volevamo sapere cosa stava accadendo. Dai risultati dell’angiotac è venuto fuori che c’erano dei seri problemi anche per mio padre, con un rischio di mortalità molto alto. Per questo lo specialista ci ha consigliato un intervento urgente”.

“Tutto questo ha riportato la mente indietro fino alla morte di mio zio; per la perdita del quale non riusciamo ancora a darci pace”.
“Durante l’operazione – ha raccontato ancora come un fiume in piena Cristian – c’era la possibilità che si rompesse l’arteria; anche per questo quando è stato chiesto urgentemente del sangue per papà ho avuto dei brividi e tanta paura. Per fortuna, e per la bravura dell’equipe, era tutto sotto controllo”.
“Anche per questo voglio ribadire la mia immensa stima e gratitudine verso il dottor Nottoli e i suoi collaboratori; li ringrazio infinitamente anche a nome di tutta la mia famiglia”.
“Ora, a maggior ragione – ha aggiunto Cristian Fanini – visto quello che è accaduto allo zio, siamo ancora più determinati, insieme a tutta la nostra famiglia unita e con a capo i miei cugini (figli di Michele) Manuel, Lorenzo e Cristina, a far luce su cosa sia successo all’ospedale di Lucca poche settimane fa”.
La famiglia Fanini, lo ricordiamo, attraverso i propri avvocati, ha chiesto alla Magistratura di Lucca affinché vengano fatti tutti gli accertamenti ed indagini del caso.
“Concludo – ha detto ancora Cristian Fanini – facendo un appello, invitando tutti alla prevenzione, perché l’aneurisma purtroppo è un grave problema asintomatico, molta gente c’è l’ha inconsapevolmente e quando si rompe è troppo tardi. Vivere con un aneurisma è come vivere costantemente con una bomba ad orologeria in corpo che non si sa quando scoppierà ma prima o poi lo farà. Mentre l’intervento preventivo salva la vita, quindi controllatevi, perché con poco si può risolvere tanto”.

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