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Gran Premnio Capodarco 2020 : mancano le condizioni per organizzare la corsa

La 49ª edizione del Gran Premio Capodarco, gara ciclistica internazionale per dilettanti under 23 slitta al 16 agosto 2021. In assenza di un protocollo e, considerati i tempi tecnici che occorrono per metter su simile manifestazione, quest’anno la gara non si farà.

L’Unione Ciclistica Internazionale ha stilato il calendario delle corse, eppure, ad oggi il ciclismo non ha ancora il suo protocollo per poter ripartire. Per tale ragione – comunicano gli organizzatori a malincuore – per la prima volta nella sua storia il Gran Premio Capodarco non si disputerà.

Le difficoltà – come affermato dal direttore di corsa Raffaele Babini – sono molteplici. In primo luogo l’impossibilità di gestire gli innumerevoli spettatori che ogni anno sostano lungo il muro per l’intero circuito. In secondo luogo, con l’economia che tarda a mettersi in moto, sarebbe stata una forzatura da parte del personale organizzatore nei confronti delle aziende sostenitrici.

Lino Secchi, Presidente della Federazione Ciclistica Italiana – Comitato Regionale Marche è concorde nel dire che ad oggi è troppo tardi per mettere in piedi una manifestazione così grande, diverso sarebbe per gare più piccole. «Meglio rinviare, sarebbe impensabile snaturare l’evento, privarlo di taluni momenti. I corridori passano davanti all’uscio di casa: come impedire a qualcuno di affacciarsi?».

«Gaetano Gazzoli e Adriano Spinozzi sono stati tra i primi a contattarmi. Hanno capito il periodo, compreso le difficoltà – interviene il sindaco. Il Gran Premio è una festa di popolo, un bel momento anche per la comunità di don Vinicio Albanesi. Non può – prosegue il sindaco – diventare una corsa alla ricerca di itinerari senza pubblico o una corsa nella corsa per evitare assembramenti. Iniziamo a pensare all’edizione del prossimo anno, affinché possa essere qualcosa di memorabile e unico» conclude Calcinaro.

Tristezza anche da parte dell’assessore allo sport Scarfini, mista tuttavia a soddisfazione: «oggi vince la razionalità, il rispetto del prossimo; riflettere e condividere la difficoltà è sinonimo di professionalità: è la vittoria di Capodarco».

Gaetano Gazzoli, l’organizzatore non ci dorme la notte, ancora stenta a crederci: «Telefonai gli sponsor. Ebbi l’intuizione di contattare anche il consigliere regionale Giacinti: se il 16 agosto avessimo corso, il ciclismo sarebbe ripartito proprio da Capodarco. L’assessore Pieroni si era detto disponibile ma, appunto, in assenza del protocollo siamo stati costretti a fermarci due mesi prima. Non potevamo rischiare di bloccare tutto pochi giorni prima con 18 alberghi prenotati».

Adriano Spinozzi invece è colui che si occupa della parte tecnica. «Più di 500 le persone da sistemare nelle strutture ricettive: 176 corridori e oltre 70 mezzi in gara. Fino ad oggi sono arrivate richieste da parte di 65 squadre, purtroppo però sarà per il 2021. Questa mattina con Secchi abbiamo mandato la comunicazione ufficiale alla struttura tecnica nazionale che riferirà all’Unione Ciclistica Internazionale: senza momenti di socializzazione, di solidarietà, di partecipazione in massa del pubblico si snaturerebbe la caratteristica dell’evento».

Se questa festa popolare è cresciuta diventando un vero e proprio campionato è merito anche della simbiosi tra gli organizzatori e la comunità di Capodarco di don Vinicio Albanesi. «Stiamo vivendo una realtà molto delicata dal punto di vista della salute e sabato mi sono recato a Loreto per ringraziare la Madonna: se il virus fosse entrato in comunità avrebbe fatto una strage. La festa per noi è sempre stata vissuta con slancio, come fosse un respiro ma credo che questo stop non sia uno svantaggio: nel silenzio il desiderio cresce, il prossimo anno si riuscirà a fare qualcosa di più bello» afferma.

Di Benedetta Luciani
redazione@viverefermo.it

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